giovedì 13 giugno 2024

Unita navali dislocate nelle colonie italiane nel maggio 1915

Cefalunews, 6 settembre 2015

L’Italia entrava in guerra contro gli Imperi Centrali il 24 maggio 1915. Alla Regia Marina fu affidato il compito di difendere le coste adriatiche e presidiare il Canale d’Otranto, al fine di impedire al naviglio austro-ungarico di varcare il Mediterraneo. 

Contemporaneamente, nei possedimenti d’oltremare italiani, le navi della Regia Marina Militare con l’ausilio di mercantili e imbarcazioni indigene, queste ultime requisite e dotate di armamenti, espletavano le operazioni anticontrabbando contro le popolazioni belligeranti dell’Africa settentrionale. 

Riportiamo qui di seguito le informazioni gentilmente forniteci da Virginio Trucco (1), inerenti alle dislocazioni navali italiane nel mese di maggio 1915.

«Nel maggio 1915, la Regia Marina aveva dislocato nei possedimenti coloniali e nelle zone di interesse economico le seguenti unità: Albania: [corazzata “Dandolo”; cacciatorpediniere “Dardo”; cannoniera “Misurata”]. Rodi: [rimorchiatore “Atlante”]. Tripolitania: [cacciatorpediniere “Ostro” e “Lampo”; torpediniere “Astore” e “Albatros”]. Cirenaica: [cacciatorpediniere “Euro” e “Strale”]. Mar Rosso: [cannoniera “Giuliana”, rimorchiatore “Lido”]. Estremo oriente: [incrociatore corazzato “Marco Polo”, e cannoniera “Sebastiano Caboto”]. 

Nelle colonie africane, queste unità, assieme a piccoli mercantili e natanti locali, requisiti e armati, svolgevano soprattutto missioni di anticontrabbando, al fine d’impedire il rifornimento di armi alle tribù non ancora pacificate dopo la guerra italo - turca che aveva portato all’annessione della Tripolitania, Cirenaica e del Dodecaneso. 

Il contrabbando fu alimentato soprattutto da Inghilterra e Germania, le quali mal vedevano la presenza italiana nell’area nordafricana che contrastava con i loro interessi economici. Dopo l’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Triplice Intesa, gli inglesi, oltre a cessare i traffici illeciti, aiutarono la Regia Marina a smantellare la rete dei contrabbandieri».

Note:

(1) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A. Lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).

Fonte consultata da Virginio Trucco: Navi e marinai italiani nella Grande Guerra di E. Bagnasco e A. Rastelli).

Foto di copertina: Cacciatorpediniere Dardo, da Wikipedia.

Foto a corredo dell'articolo: Cacciatorpediniere Strale.

Giuseppe Longo

https://cefalunews.org/

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