mercoledì 12 giugno 2024

Cento anni fa il primo impiego di armi chimiche

Cefalunews, 31 gennaio 2015

Durante la Prima Guerra Mondiale, nonostante la Seconda Convenzione dell’Aia (1907) vietasse l’utilizzo delle armi chimiche, queste, furono impiegate largamente nel corso del conflitto. I primi a utilizzarle furono i francesi che nell’agosto del 1914, durante la “Battaglia delle Frontiere”, usarono i gas lacrimogeni. 

Nell’ottobre dello stesso anno, nello scontro avvenuto a Neuve - Chapelle, nella regione dell’Artois, in Francia, i tedeschi bombardarono con gas irritanti le truppe inglesi. 

Tuttavia, il primo utilizzo su larga scala di queste micidiali armi avvenne il 31 gennaio di cento anni fa sul fronte orientale e precisamente nella Battaglia di Bolimów in Polonia. 

I gas venefici potevano essere sparati mediante proiettili di artiglieria o liberati nell’aria per mezzo d’irroratori.  

Circa l’uso di tali armi non convenzionali utilizzati nella Grande Guerra dagli eserciti contendenti, pubblichiamo un breve commento del Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo. 

«Le armi chimiche utilizzano sostanze con proprietà tali da uccidere o mettere fuori combattimento il nemico, attraverso effetti tossici, vescicanti, lacrimogeni, asfissianti, nervini. Le Nazioni Unite le hanno messe totalmente al bando con una convenzione soltanto nel 1993. 

Prima ne era vietato l’uso ma non la produzione e lo stoccaggio. Cento anni fa, il 31 gennaio 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, sul fronte orientale, nell’ambito dell’offensiva tedesca per l’invasione della Prussia orientale, e precisamente in preparazione di un attacco diversivo nei pressi di Varsavia, nel territorio di Bolimów, un nutrito fuoco di artiglieria bombardò le postazioni russe con proiettili caricati a bromuro di xilile, un gas lacrimogeno che si sarebbe dovuto attivare con l’esplosione, rendendo temporaneamente ciechi i sopravvissuti al bombardamento e favorendo pertanto gli attaccanti. 

Le bassissime temperature e i venti contrari resero pressoché nulli gli effetti di tale arma, i russi ressero bene e l’offensiva tedesca fallì totalmente. 

Alcuni mesi dopo, presso Ypres, in Belgio, sul fronte occidentale, gli stessi tedeschi avrebbero fatto un uso più determinato di un’altra arma chimica, un tioetere a base di cloro, dal caratteristico odore di mostarda e con gravissimi effetti tossici e vescicanti. 

Gli alleati, in tale battaglia, avrebbero sofferto forti perdite a causa di quella che sarebbe stata chiamata da allora iprite». 

Foto di copertina: Soldati britannici allestiscono una batteria di lanciabombe “Livens”.

Si ringrazia l’Ufficio Tecnico del Comune di Termini Imerese.

Giuseppe Longo 

https://cefalunews.org/

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