mercoledì 12 giugno 2024

Prima Guerra Mondiale: Il forzamento del porto di Trieste

Cefalunews, 28 maggio 2016

La notte del 28 maggio di cento anni fa la torpediniera 24OS (1) al comando del Tenente di Vascello Manfredi Gravina, un nobile ufficiale palermitano, e pilotata dal Tenente di Vascello, Nazario Sauro, violava il porto di Trieste. 

L’incursione fu la prima azione offensiva, e nello stesso tempo anche provocatoria, compiuta dalle unità minori della Regia Marina a danno della k.u.k. Kriegsmarine. 

In realtà, l’imbarcazione mirando verso la sagoma di un mercantile ormeggiato, lanciò i suoi siluri, non riuscendo però a colpire il bersaglio a causa dell’oscurità. 

La torpedine finì la sua corsa contro il molo, danneggiandolo. Abbiamo chiesto allo storico navale Virginio Trucco (2) di parlarci di questo raid, che nonostante l’insuccesso verificatosi, certamente rinfrancò gli animi e il morale dei militari, certi di aver forzato un’inviolabile base navale nemica. 

«Dopo un anno di guerra, visto il perdurare dell’inattività della flotta austriaca, l’Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, decise di portare la guerra nei porti nemici. La prima missione avvenne il 28 maggio 1916, quando alla torpediniera 24OS (1) fu ordinato di attaccare il porto di Trieste. 

La nave era al comando del Tenente di Vascello Manfredi Gravina, sulla torpediniera per la sua profonda conoscenza della costa nemica, imbarca con il compito di pilota il Tenente di Vascello Nazario Sauro. Verso la mezzanotte, la torpediniera scortata da una squadriglia di cacciatorpediniere, lasciò il porto di Grado, la notte piovosa e buia e senza luna. Giunti nelle vicinanze di Trieste, la scorta si fermò e rimase in attesa, mentre la torpediniera proseguì a velocità ridotta, giunta nei pressi dell’entrata di Muggia, ridusse ancora la velocità ed iniziò la manovra per entrare in porto, riuscita a superare il posto di guardia, si inoltrò nel porto, cercando un bersaglio nel buio. 

Venne avvistata la sagoma di un grosso mercantile e il comandante decise di lanciargli contro i propri siluri che danneggiarono il molo al quale era ormeggiata la nave, che a causa dell’oscurità non era stato notato da bordo. 

Gli scoppi allertarono la base, si accesero i riflettori, ma gli austriaci non capirono ancora cosa fosse successo, i fasci di luce puntarono in alto alla ricerca di aerei, poi scesero verso la superficie del mare ed inquadrarono la torpediniera che a tutta forza si diresse verso l’uscita, nonostante la reazione nemica, la nave uscì dal porto indenne, e ricongiuntasi con la scorta rientrò a Grado».

(1)   Caratteristiche della torpediniera 24OS: dislocamento 140/157 tonnellate, lunghezza ft 42.5m, larghezza 4.64m, immersione 1.47m, velocità 27 nodi, autonomia 800mg a 14 nodi, armamento 1 cannone da 57mm, 2 tls da 450, equipaggio 30 uomini. Apparteneva ad un gruppo di 39 unità, il cui progetto fu sviluppato dal cantiere Pattison di Napoli, ma dato che la costruzione delle unità avvenne in diversi cantieri, dopo il numero identificativo venne posta la sigla del cantiere di costruzione, in questo caso il cantiere Odero di Sestri (OS).

(2) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A. Lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).

Testi consultati da Virginio Trucco: La Grande Guerra in Adriatico di Lucio Martino, Il Cerchio Editore ed. 2014. Notiziario della Marina Aprile 2015.

Foto di copertina: Torpediniera 24 OS, tratta dal sito internet: www.cherini.eu. 

Giuseppe Longo 

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