sabato 8 giugno 2024

Cento anni fa la Battaglia di Capo Sarych

Cefalunews, 18 novembre 2014

Il 18 novembre di cento anni fa al largo di capo Sarych, a sud della Crimea, si affrontarono le navi da guerra russe e ottomane comandate rispettivamente dagli ammiragli Andrej Avgustovič Eberhardt e Wilhelm Souchon. Abbiamo chiesto a Virginio Trucco (1) di parlarci di questo scontro navale tra russi e tedeschi-ottomani, avvenuto nella penisola di Crimea.

«Verso le ore 12.00 del 18 novembre del 1914 l’incrociatore da battaglia “Yavuz Sultan Selim” e l’incrociatore leggero “Midilli”, di ritorno da una missione di scorta a un convoglio, si imbatterono nella squadra navale russa, formata da 5 corazzate: “Evstafi”, “Ioann Zlatoust”, “Panteleimon” “Tri Sviatitelya” e “Rostislav”, scortate da 3 incrociatori leggeri e da diversi cacciatorpediniere, di rientro da un’azione di bombardamento nella località di Trebisonda (sulla costa orientale Turca).

Appena avvistate le navi turco-tedesche, gli incrociatori russi si disimpegnarono, lasciando il campo sgombro alle cinque corazzate che avanzavano in linea di fila, e con la corazzata “Evstafi” in testa. 

Per la condotta del tiro, era in uso da parte russa, utilizzare una speciale tecnica: i dati del tiro venivano comunicati a tutta la flotta da una sola nave, che a sua volta comunicava i parametri a tutte le navi della squadra. Nonostante l’ora, sulla zona gravava una fitta nebbia. Le navi riuscirono a rilevarsi solo alla distanza di 8000 m.

La “Evstafi” attese l’arrivo delle coordinate di tiro dalla “Ioann Zlatoust”, quest’ultima addetta al comando del fuoco. Appena la corazzata “Evstafi” ricevette le coordinate, il direttore del tiro le ritenne errate, in quanto eccedevano di alcune migliaia di metri da quelle da lui rilevate. Quindi, aprì il fuoco utilizzando le proprie coordinate, alcuni istanti prima che l’incrociatore “Yavuz Sultan Selim” si portasse in posizione di fuoco. 

Un colpo da 305 mm della corazzata “Evstafi”, colpì una casamatta dei cannoni da 150 mm della “Yavuz Sultan Selim”, provocando l’esplosione delle riservette, con il relativo incendio, e causando la morte di 13 marinai.

Quasi contemporaneamente l’incrociatore “Yavuz Sultan Selim” aprì il fuoco, con i propri pezzi da 280 mm. Un colpo centrò il fumaiolo della corazzata “Evstafi”, distruggendo successivamente anche le antenne radio. Pertanto dalla “Evstafi” non si riuscì a trasmettere alle altre navi russe, i dati corretti del tiro.

Di conseguenza le altre corazzate russe, non riuscendo a inquadrare lo “Yavuz Sultan Selim”, continuarono il fuoco con i dati errati, facendo cadere le loro salve lontano dall’incrociatore. 

L’incrociatore ottomano piazzò a bordo della “Evstafi”, altri quattro colpi (di cui uno non esplose), che provocarono la perdita di 34 marinai. Dopo 14 minuti di fuoco, vista la superiorità numerica dell’avversario, il contrammiraglio Souchon, decise di rompere il contatto e dirigersi verso la propria base».

(1) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A.

Foto di copertina: La corazzata Evstafi nel 1911.

Giuseppe Longo 

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