mercoledì 12 giugno 2024

Prima Guerra Mondiale: il battesimo del fuoco dei MAS

Cefalunews, 22 maggio 2016

Il 22 maggio di cento anni fa nelle acque del Golfo di Trieste, per la prima volta, prendeva parte a un’azione offensiva un’unità minore della Regia Marina: il Motoscafo Armato Silurante, conosciuto anche con l’acronimo MAS. 

In realtà il Motoscafo “MAS 19” portò a termine un’azione di assalto contro un motoscafo austriaco, armato di cannoncino, il “Leni” che si apprestava a soccorrere un idrovolante in avaria. Il “MAS 19” al comando del 2°capo timoniere Eugenio Trentin e pilotato dal volontario motonauta Ernesto Grammaticopulo, dopo un inseguimento, catturò l’equipaggio del “Leni”, tre triestini: il pilota Pitacco, il marinaio Antonio Wilmar e il motorista Luigi Lorenzoni. 

Il MAS durante il primo conflitto mondiale fu la punta di diamante della Regia Marina per contrastare la flotta austro-ungarica ormeggiata negli scali della costa croata. 

Abbiamo chiesto allo storico navale Virginio Trucco (1) di parlarci della prima azione militare che vide coinvolto il Motoscafo Armato Silurante (chiamato anche Motoscafo Anti Sommergibile), al largo del Golfo di Trieste.

«Il 22 maggio 1916, il motoscafo armato austriaco “Leni” uscì da Trieste per soccorrere un idrovolante ammarrato per guasto. Nello stesso tratto di mare incrociava il “MAS 19” al comando del 2°capo timoniere Eugenio Trentin. 

Avvistato il motoscafo, il MAS si diresse velocemente su di lui, il “Leni, accortosi del nemico, si diresse verso la costa per mettersi sotto la protezione delle batterie costiere austriache, non appena il MAS fu a tiro delle batterie costiere, queste aprirono il fuoco, incurante dei colpi che gli cadevano vicino e del mitragliamento di un idrovolante intervenuto sul luogo, dopo un rapido scambio di colpi, il “MAS 19” abbordò il “Leni”, ne catturò l’equipaggio composto da tre marinai triestini e lo prese a rimorchio (nonostante una piccola falla a prua provocata dal combattimento), dirigendosi verso la costa italiana. 

Durante il rientro il “MAS 19” fu attaccato da tre idrovolanti che lo mitragliarono senza infliggergli danni, ma le manovre messe in atto per evitare gli attacchi, fecero sì che il cavo di rimorchio si incattivì in una delle eliche. 

Per poter manovrare liberamente e non diminuire la velocità, fu tagliato il cavo di rimorchio, lasciando il “Leni” ormai fortemente appruato, al suo destino. Il “MAS 19” rientrò alla base con i tre prigionieri, mentre il “Leni” fu recuperato semiaffondato da un altro motoscafo austriaco».

(1) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A. Lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).

Testi consultati da Virginio Trucco: Le audaci imprese dei MAS: casa editrice Giacomo Agnelli di Ettore Bravetta edizione 1930. Genesi e sviluppo dei MAS attività operativa in Adriatico: Bollettino d’archivio settembre 2008 USMM di F. Prosperini.

Foto di copertina: Dettaglio del cannoncino di un MAS, da La Lettura, rivista mensile del Corriere della Sera, del 1º gennaio 1917. 

Giuseppe Longo 

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