domenica 16 giugno 2024

La Battaglia di Coronel

Cefalunews, 1 novembre 2014

Il 1° novembre di cento anni fa in Cile, di fronte la costa di Coronel si svolse la prima grande battaglia navale della Prima Guerra Mondiale. 

Presero parte allo scontro le squadre navali della Royal Navy e della Kaiserliche Marine, rispettivamente al comando dell’Ammiraglio Christopher Cradock e del Viceammiraglio Maximilian von Spee. 

Abbiamo chiesto a Virginio Trucco (1) di parlarci di questa battaglia, combattutasi nel Pacifico.

Lo scontro navale che si svolse al largo della cittadina cilena di Coronel il giorno 1 novembre 1914 fu la prima grande battaglia della Prima Guerra Mondiale. Fino ad allora gli scontri avvenuti nel mare del Nord e scaturiti per lo più dal caso, videro protagonisti navigli leggeri: cacciatorpedinieri, torpedinieri, al massimo incrociatori leggeri. 

La Battaglia di Coronel, al contrario, fu un vero e proprio scontro dove si contrapposero due squadre d’incrociatori da battaglia con il relativo seguito. La missione inglese fu quella di impedire i tedeschi, il loro ritorno in patria. Prima di continuare con il racconto è opportuno fare una piccola premessa storica. 

Al termine della Guerra dei Boxer, tutte le nazioni europee, ottennero dalla Cina delle concessioni di territorio. La concessione tedesca comprendeva il porto di Tsingtao. 

Contrariamente alle altre nazioni (che mantenevano nelle loro concessioni al massimo qualche torpediniera, e inviavano occasionalmente qualche unità maggiore a mostrar bandiera), la Germania basò nel porto di Tsingtao una forte squadra navale, assegnandole il nome di “Squadra da Crociera”. Facevano parte della squadra: 2 incrociatori corazzati “Sharnhorst” e “Gneisenau”. 

Essi erano entrambi armati con 4 cannoni da 210 mm in due torri binate e altrettanti in casamatta, 6 cannoni da150 mm e 20 da 80 mm, 4 tubi lanciasiluri e come in uso allora di sperone. La loro velocità era di 22.5 nodi; 3 incrociatori leggeri “Leipzig”, “Nurnberg” e “Emdem”, tutti armati di 10 cannoni da 105 mm e tubi lanciasiluri; 2 incrociatori ausiliari (navi mercantili armate), più un congruo numero di navi carboniere. 

Per volere del Kaiser le navi dovevano essere moderne e gli equipaggi composti di volontari. Infatti, le navi furono tutte varate tra il 1906 e il 1908. I comandanti delle unità navali furono personalmente scelti dall’Ammiraglio Alfred von Tirpitz, e furono selezionati fra i migliori uomini della marina tedesca, dando la preferenza ai più giovani. 

Il comando dell’Asia Orientale fu affidato al viceammiraglio Maximilian von Spee. Allo scoppio della guerra, parte della squadra si trovava nei vari porti del Pacifico per garantire la sicurezza dei cittadini tedeschi. 

Lo stesso von Spee, che aveva lasciato Tsingtao il 26 giugno, si trovava in quel momento presso l’arcipelago delle Caroline. Egli decise di riunire la flotta nell’isola di Pagan. Von Spee era preoccupato dalla minaccia delle forze navali inglesi di stanza in Australia e nei possedimenti britannici. 

Gli inglesi erano dotati di navi più moderne e potenti dei suoi incrociatori ed anche delle forze navali giapponesi, il Giappone in quel momento non belligerante ma von Spee sapeva bene che il Giappone non sarebbe rimasto a lungo neutrale. 

La squadra si ricongiunse a Pagan il 12 agosto e nel pomeriggio dello stesso giorno tutti i comandanti furono chiamati a rapporto dal viceammiraglio von Spee. Gli ordini dell’ammiragliato, erano di condurre la guerra da corsa negli oceani Pacifico e Indiano, al fine d’interrompere il traffico mercantile inglese. Von Spee, ritenne difficile assolvere tale compito. Le cinque navi avevano bisogno di frequenti rifornimenti di carbone, e individuare mercantili nell’oceano, risultava complicato. 

Pertanto decise per un tentativo di rientro in patria, ma attraverso lo stretto di Magellano e l’Atlantico; al fine di sfruttare gli approdi in Cile, quest’ultimo, paese neutrale ma con forti simpatie verso la Germania. Logicamente durante il percorso si cercò di colpire di più il nemico. Unico a dissentire fu il comandante dell’Emden, il capitano di fregata Karl von Müller, che preferì condurre la guerra sull’Oceano Indiano. 

Il giorno seguente, la squadra lasciata libertà di manovra all’Emden, salpò dall’isola, dirigendosi verso Sud-Est. Il 6 settembre la squadra giunse nell’Isola di Natale, ricongiungendosi con l’incrociatore Nurnberg. 

Qui, von Spee diede libertà di manovra agli incrociatori leggeri, affinché compissero azioni di guerra da corsa, e ne fissò l’appuntamento per la metà di ottobre presso l’isola di Pasqua. Il giorno successivo il “Nurberg” attaccò e distrusse la stazione radio dell’isola di Fanning. Mentre il giorno 11 il “Leipzig” affondò la nave cisterna inglese “Elsinore”. 

Il 22 di settembre gli incrociatori tedeschi “Scharnhost” e il “Gneisenau” giunsero a Papete (possedimento francese) e cannoneggiando distrussero il forte e affondarono la cannoniera “Zelee” e il mercantile “Walkure” (per loro sfortuna i francesi avevano già bruciato in tempo i depositi di carbone). 

Il giorno 25 sempre l’incrociatore “Leipzig” affondò la nave inglese “Bank Fieldes”. 

Finalmente il giorno 14 ottobre la squadra fu tutta ricongiunta, compreso l’incrociatore leggero “Dresden”, reduce della guerra da corsa in Atlantico. Pertanto la flotta tedesca così riunita, si diresse verso Valparaíso. 

Il 7 settembre, le forze inglesi e giapponesi, riuscirono a scoprire che la squadra di von Spee, non si trovava a Tsingtao. Gli attacchi alle isole del Pacifico e alcune intercettazioni radio, dimostrano l’intenzione di von Spee di transitare in Atlantico. 

L’ammiragliato inglese preoccupato dell’incolumità delle proprie navi mercantili, preparò una missione per impedire il transito alla squadra navale tedesca. Per il comando della missione fu scelto l’ammiraglio Sir Christopher Cradock, amico personale di von Spee (avevano combattuto assieme in Cina durante la rivolta dei Boxer) al quale furono assegnati due incrociatori corazzati il “Good Hope” e il “Monmouth”, costruiti alla fine del 1880. 

Le navi erano armate con 2 cannoni in torri singole da 234 mm e 12 cannoni da 152 mm in casamatta, disposti su due ponti, alcuni dei quali troppo bassi da poter essere utilizzati in caso di mare mosso, e aventi la velocità massima di 21 nodi; e il “Glasgow” moderno incrociatore leggero armato di 2 cannoni da 152 mm, oltre all’incrociatore ausiliario “Otranto”. 

L’Ammiraglio Cradock, conoscendo bene il nemico e la composizione dell’armata navale, protestò, per le esigue forze messe a sua disposizione. Ma l’ammiragliato sottovalutando il nemico, li ritenne più che sufficienti per affrontare la squadra tedesca, sicuri della loro superiorità marinaresca; salvo poi assegnare alla squadra, anche la vecchia corazzata “Canopus”, dotata di cannoni da 305 mm, ma troppo lenta per dare la caccia agli incrociatori tedeschi. La squadra inglese lasciò l’Inghilterra, facendo rotta verso le Falkland, giungendovi verso i primi di ottobre. 

Il 5 l’Ammiraglio Cradock fu informato della decisione di Von Spee di dirigersi sulle coste del Cile. Quindi, preparò il piano d’azione che consisteva di attirare il nemico verso la corazzata “Canopus” che con i suoi pezzi di artiglieria avrebbe risolto lo scontro. 

A questo punto Cradock uscì con tutta la squadra mandando il Glasgow in esplorazione e seguendolo con il grosso delle forze. Purtroppo il Canopus, a causa di un’avaria alle caldaie dovette ridurre la velocità a 12 nodi. 

L’Ammiraglio, preoccupato che il ritardo avrebbe permesso al nemico di arrivare nell’Atlantico, e quindi disperdersi nell’oceano, lasciò indietro la corazzata. Il 30 ottobre, il “Glasgow”, si riunì con i due incrociatori al largo della costa cilena, all’altezza della cittadina di Coronel, la corazzata “Canopus” era ancora distante. 

Nel pomeriggio del 1° Novembre (con mare molto mosso), alle 16.30 il “Glasgow”, avvistò la squadra nemica, e lanciò l’allarme via radio, alle 17.00 l’incrociatore si ricongiunse con le altre navi. 

La forza inglese assunse l’ordine di battaglia: in testa il “Good Hope”, seguito dal “Monmouth”, il “Glasgow” e per ultimo l’incrociatore “Otranto”, la “Canopus” era ancora a 300 miglia. 

I tedeschi erano già in ordine di battaglia: davanti l’ammiraglia “Scharnhorst”, seguita dal “Gneisenau”, dal “Leipzing”, chiudeva la fila il “Dresden”, mentre il “Nurnberg” appena uscito da Valparaíso era più indietro di 30 miglia. L’Ammiraglio Cradock, nel timore che al calare delle tenebre gli avrebbe fatto perdere il contatto con la squadra tedesca, abbandonò il piano originario e si apprestò a dare battaglia. 

Perciò all’approssimarsi del tramonto Cradock, cercò di portarsi a tutta forza a oriente del nemico, in modo tale che il sole basso illuminasse le navi avversarie e nello stesso tempo accecasse i direttori del tiro. 

L’Ammiraglio Von Spee, invece si diresse verso la costa, ben sapendo che al tramonto le navi inglesi si sarebbero stagliate contro la luce del crepuscolo, e le sue confondersi con la linea della costa. A questo punto gli incrociatori inglesi aprirono il fuoco, anche i tedeschi lo fecero. Erano le ore 19.02 e il sole era tramontato alle 19.00. Nonostante il mare mosso, i direttori del tiro tedeschi resero onore alla loro fama. 

Con un perfetto esempio di tiro a scalare, la terza salva dello “Scharnhost” centrò con due colpi il “Good Hope”, mentre i succesivi tiri si fecero sempre più precisi. Il “Good Hope” rispose furiosamente al fuoco, ma non fu in grado di utilizzare, come il “Monmouth”, i cannoni da 152 mm nelle casematte inferiori, poiché allagati dal mare. Con l’aumentare dell’oscurità, i direttori del tiro, si aiutarono con le vampe dei cannoni. 

L’ammiraglia inglese, fu colpita a proravia tra il ponte di comando e la torre di prora, bloccando quest’ultima. Poi fu colpita una casamatta e lo scoppio delle munizioni provocò un forte incendio. Alle 19.50 fu centrata la santabarbara che esplose in pochi secondi. Il “Good Hope” affondò senza lasciare superstiti. Non andò meglio al “Moumouth”, che colpito dallo “Gneisenau”, non riuscì a mantenere il ritmo di fuoco. 

Quasi subito, un colpo di grosso calibro, colpì la torre di prua, facendola volare in mare e facendo sviluppare un incendio nella riservetta delle munizioni. Alle 19.22 il “Moumouth” colpito nella sala macchine, incominciò a sbandare; nonostante tutto e persino a velocità ridotta riuscì a sottrarsi ai cannoni nemici e a scomparire nel buio. 

Anche il “Glasgow”, fu gravemente danneggiato dai colpi degli incrociatori leggeri tedeschi, come pure l’incrociatore “Otranto” che dopo essere stato colpito a inizio battaglia, abbandonò subito lo scontro. 

Nel buio della notte Von Spee, ordinò agli incrociatori di sospendere il fuoco e abbandonare la battaglia, lasciando agli incrociatori leggeri il compito di finire gli avversari. Alle 22.20 il “Nurnberg”, s’imbatté col “Monmouth”, quest’ultimo con il ponte squarciato e le lamiere contorte. Il comandante tedesco ne chiese la resa. In risposta, l’incrociatore inglese con la bandiera a picco tentò la manovra di speronamento. 

A questo punto il “Nurnberg”, non restò che devastarne lo scafo con le artiglierie. Rapidamente il “Monmouth” affondò senza superstiti. Il buio della notte e il mare grosso impedirono ai tedeschi ogni tentativo di soccorso. 

Lo scontro si concluse con la perdita dei due incrociatori inglesi e circa 1600 uomini; mentre da parte tedesca si riscontrarono tre feriti e lievi danni alle navi. Dopo più di 200 anni l’Inghilterra subiva una sconfitta navale, l’ultima era stata nel 1812. Von Spee e la sua squadra rientrarono a Valparaíso, festosamente accolti dalla comunità tedesca.

(1) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A.

Foto di copertina: La squadra tedesca lascia Valparaiso due giorni dopo la conclusione della battaglia. Da Wikipedia.

Foto a corredo dell'articolo: 

SMS Scharnhorst, da Wikipedia

Lo SMS Gneisenau intorno al 1905, da Wikipedia.

SMS Emden. La nave a Tsingtao all'inizio del 1914, da Wikipedia.

Incrociatore ausiliario “Otranto”, da Wikipedia.

SMS Leipzig, prima della guerra, da Wikipedia.

Il Dresden mentre attraversa il canale di Kiel, da Wikipedia.

HMS Monmouth, da Wikipedia.

Giuseppe Longo



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