Cefalunews, 7 giugno 2016
Il 7 giugno del 1916, due ufficiali della Regia Marina, i Tenenti di Vascello Gennaro Pagano di Melito e Alfredo Berardinelli, al comando dei rispettivi Motoscafi Armati Siluranti: “M.A.S. 7” e “M.A.S. 5” entravano nella rada di Durazzo e con il lancio dei loro siluri, affondavano il piroscafo austriaco “Lokrum”.
I M.A.S. rimorchiati da due torpediniere, erano partiti dal porto di Brindisi la sera del giorno prima per compiere la loro prima vera missione, mantenendo fede al loro principale intento, e che sarà una strategia costante nelle successive incursioni: forzare i porti nemici e infliggere il maggior danno possibile.
In realtà, i bersagli degli ufficiali italiani erano due torpediniere austriache, tuttavia, incalzate da queste ultime, Pagano e Berardinelli, scelsero di colpire il “Lokrum”, un cargo di 924 tsl, peraltro carico di munizioni.
Abbiamo chiesto allo storico
navale Virginio Trucco (1) di parlarci del raid italiano nel porto di Durazzo,
il primo di una lunga serie, infatti, il golfo di Durazzo sarà violato per ben
quattro volte.
«Il porto di Durazzo, dopo l’abbandono da parte della Regia Marina, venne utilizzato dagli austriaci per rifornire le proprie truppe. Al fine di evitare i rifornimenti, la Regia Marina decise di attaccare il porto.
La sera del 6 giugno 1916, partono da Brindisi i MAS 5 e 7 rispettivamente al comando dei T.V. Gennaro Pagano di Melito e Alfredo Berardinelli, sono al rimorchio delle torpediniere 38 PN e 34 PN e scortati da 4 cacciatorpediniere francesi.
Alle 1.30 del 7 a cinque miglia da Capo Durazzo, lasciano il rimorchio e si avviano verso la rada, verso le 2.00, vengono avvistate 2 torpediniere nemiche che non appena doppiano il capo, aumentano la velocità, cosa che impedisce ai due MAS di portarsi all’attacco, dopo aver atteso al largo un eventuale ritorno delle torpediniere, i MAS entrano nella rada ed avvistato il piroscafo “Lokrum” di 924 tsl, gli lanciano contro due siluri che colpiscono la nave al centro, rispettivamente uno all’altezza dell’albero di maestra e uno all’altezza del fumaiolo, il piroscafo affonda mentre gli austriaci credono ad un bombardamento di dirigibile, ma constatando poi che il mercantile è stato colpito da siluri ritengono che l’attacco sia dovuto ad un sommergibile, un secondo piroscafo più piccolo, non viene attaccato, in quanto i due MAS sperano che le esplosioni richiamino le due torpediniere appena uscite e risparmiano due siluri nel caso che appaiono sulla scena.
Purtroppo le torpediniere nemiche non rientrano a
Durazzo ed ai 2 MAS non rimane che dirigersi verso Brindisi, dove giungono
nelle prime ore del mattino».
(1)
Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico
“Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi
della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di
Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come
Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A. Lo
storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).
Testi
consultati da Virginio Trucco: Le
audaci imprese dei MAS di Ettore Bravetta, casa editrice Giacomo Agnelli 1930.
La grande Guerra in Adriatico di Lucio Martino Il Cerchio iniziative
editoriali.
Foto di copertina: M.A.S. 13, da (www.junglekey.it).
Giuseppe Longo
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