Cefalunews,
24 dicembre 2023
Il 3 settembre 1943 il Generale Giuseppe Castellano per delega del Maresciallo Pietro Badoglio, firmò l’armistizio corto con gli Alleati (1). Cinque giorni dopo il Generale Eisenhower da Radio Algeri, alle 17.30 (ore 18.30 in Italia), annunciò l’entrata in vigore dell’armistizio con l’Italia. Nella serata del medesimo giorno alle 19.45, l’emissario Regio, tramite i microfoni dell'EIAR, rese noto al popolo italiano l’armistizio militare (Stasi delle Armi).
In seguito, il 29 settembre fu ratificata la “Resa senza Condizioni” (Unconditional
Surrender), pretesa ed imposta dagli Alleati e accettata da parte italiana. Il
trattato, comunemente noto come armistizio lungo, venne firmato a bordo della
corazzata britannica Nelson, ancorata nella rada di Malta.
Tuttavia, tornando sempre
al 3 settembre di ottanta anni fa, il Generale Renato Sandalli (1897 - 1968),
Ministro e Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, aveva partecipato alla
riunione dei Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate.
L’incontro era stato
indetto dal Generale Badoglio, per comunicare ai presenti le trattative in
corso con gli Alleati. Il 6 settembre, Sandalli, da parte sua, riunì il
Sottocapo di S.M. Giuseppe Santoro (1894 - 1975) e i comandanti delle Squadre
Aeree, per informare delle trattative in itinere con gli anglo-americani.
Fornendo anche la notizia dell’avvenuta richiesta di appoggio a un aviosbarco
alleato a Roma e del trasferimento e della consegna agli Alleati degli aerei e del
materiale della Regia (2). A
mezzanotte un comunicato ufficiale del Generale Vittorio Ambrosio confermò la fine
delle ostilità tra l’Italia e gli alleati. Quindi, il messaggio fu trasmesso
dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica a tutti i comandi periferici. All’alba
del 9 settembre il Comando Supremo ordinò All’aeronautica di far rispettare le
clausole dell’armistizio.
Da quel momento, in
assenza di precisi ordini, ognuno scelse di percorrere la propria strada: o
aderire al Regno del Sud (3), oppure
continuare la battaglia contro gli anglo americani, schierandosi a favore della
Repubblica Sociale Italiana (RSI), detta anche Repubblica di Salò.
L’Aeronautica
Co-Belligerante, ovvero Italian Co-Belligerent Air Force (ICAF), si costituì il
15 ottobre. Mentre, con il decreto del Capo dello Stato repubblicano,
promulgato il 27 ottobre, furono istituite le forze armate della RSI. Tale
provvedimento entrò in vigore il giorno successivo. La nascita ufficiale
dell’Aeronautica Nazionale Repubblicana (ANR) avvenne il 23 novembre (4). Le linee guida delle due aviazioni
italiane si indirizzarono rispettivamente verso le forze aeree alleate della
RAF e USAAF, e dell’aviazione militare tedesca, ossia la Luftwaffe.
Inoltre, la nuova Arma
Azzurra assorbì nel suo ordinamento l’Artiglieria contraerei (ARCO) già MACA, e
la Specialità Paracadutisti.
Le insegne di
riconoscimento delle due aeronautiche furono: per l’ICAF la tipica e
tradizionale posizione standard, ovvero la coccarda tricolore, sia sulle ali e
sia ai lati della fusoliera. Mentre, per l’ANR, venne applicato il rettangolo
(bandiera tricolore al vento con cornice gialla) ai lati della fusoliera e
sulla deriva; e le coppie invertite di due fasci littori neri su fondo bianco
sulle ali.
La foto che correda il
nostro articolo, mostra un Macchi C200 con le vecchie insegne dell’Asse (fascia
bianca ai lati della fusoliera, i fasci littori sulle ali, obliterati dopo il 25
luglio, e la croce sabauda sul timone di coda), in una vera e propria,
acrobazia evolutiva, una manovra virtuosa del pilota, effettuata nell’aeroporto
di Grottaglie. L’immagine per la sua raffinatezza mi ha suscitato una grande
curiosità. Infatti, ho chiesto allo storico dell’aeronautica dott. Giovanni
Pesce, (5) di parlarci (nonostante
il finale tragico) di quella particolare circostanza accaduta il 12 ottobre di
ottanta anni fa nell’aeroporto pugliese, occupato dagli anglo-americani il 10
settembre.
«Con la diffusione di Internet, negli Anni ‘90, l'Imperial War Museum di
Londra rese accessibili da ogni parte del mondo molti documenti relativi alle
varie guerre sostenute dalla Gran Bretagna. Tra i vari documenti storici
apparvero anche miriadi di foto che stuzzicarono gli appetiti degli
appassionati di vicende militari. Così tra i forum di discussione sul web
iniziarono discussioni relative ad una foto scattata dagli inglesi a Grottaglie
(TA) ad Ottobre 1943 con un Macchi C 200 italiano che “evoluisce” a bassa quota,
anzi bassissima quota. Mio padre, riconobbe nella foto, il luogo e l'occasione
nella quale era stata immortalata la scena, in quanto era stato testimone
attivo di quell'evento.
Era
il 12 Ottobre 1943, quindi, circa un mese dopo la resa incondizionata dell'8
Settembre, e fino a quella data non era stata concessa ai piloti italiani la
ripresa dell'attività volativa.
Le
condizioni di Armistizio/Resa incondizionata avevano imposto alla Regia
Aeronautica la consegna di tutti i velivoli e di tutti gli aeroporti ai Comandi
Alleati.
In
realtà la confusione di quei giorni fece sì che solo alcuni reparti si
consegnarono agli Alleati, ed avvenne che ai piloti che si consegnarono, fu
chiesto di abbandonare la divisa italiana per indossare quella USA con relativo
stipendio USA.
Al
rifiuto categorico di tale indecorosa proposta, quei piloti furono avviati
verso un campo di concentramento a Korba (Tunisia), dove soggiornarono alcune
settimane; rientrarono solo quando il Regio Governo dichiarò di accettare le
condizioni dettate dall'Armistizio Lungo. Così la Regia Aeronautica, a metà
Settembre ‘43, iniziò a concentrare i suoi mezzi nel Salento, a disposizione
del Regio Governo di Brindisi.
Gli
Alleati, su iniziativa inglese, ordinarono il 27 Settembre che i velivoli
italiani adottassero la coccarda tricolore (rosso esterno, bianco centrale,
verde interno) come in I GM.
Anche
G.B. e Francia usavano le coccarde con i colori nazionali. Così il 12 Ottobre
‘43 fu permesso ad un gruppo di piloti di andare in camion, da Lecce a
Grottaglie a recuperare alcuni Macchi C 200 rimasti lì abbandonati e riportarli
all'aeroporto di Galatina (LE).
La
situazione politica era, in quei giorni, incerta: esistevano in Italia due zone
di occupazione da parte di eserciti stranieri, una zona con un Governo Regio,
una resa incondizionata con gli Alleati ed una situazione di conflitto "de
facto" con le forze germaniche senza una vera dichiarazione di guerra.
In
mancanza di tale dichiarazione non si poteva invocare la Convezione di Ginevra
a tutela dei piloti italiani che operarono contro i tedeschi sulle isole
greche, pertanto se costretti ad atterrare in territorio nemico e quindi in
condizioni di “arresi” erano oggetto di immediata fucilazione. Quello del 12
Ottobre ‘43 sarebbe stato, per quei
piloti ed aerei rifugiatisi nel Salento, il primo volo dopo l'armistizio. Vennero
così, nell'occasione della missione a Grottaglie, dipinte le coccarde
tricolori; vennero allontanati i soldati USA che si facevano fotografare in
pose ridicole intorno ai Macchi; vennero scelti tra quelli non depredati da
cacciatori di souvenir, quelli adatti ad andare in volo.
I
piloti decisero di provare gli aerei prima del trasferimento, facendo qualche
passaggio sul campo. Esisteva una generica autorizzazione alleata al decollo ed
al volo di trasferimento ma non c'era alcun altro accordo con le locali
autorità alleate, pertanto i piloti decisero di provare a turno una serie di
passaggi bassi sul campo di Grottaglie.
Un
fotografo del 244 Wing inglese, vista la serie di evoluzioni, corse a prendere
la macchina fotografica, si appostò e scattò quella foto ora oggetto di studio
e ricostruzione storica che immortala un Macchi C 200 e nella quale non è
possibile ricostruire il nome del pilota. Purtroppo in quella circostanza uno
spettatore italiano non accettò l'invito ad abbassarsi o mettere giù la testa e
fu colpito durante un passaggio. Intervennero subito gli MP USA a verificare.
Tra i piloti di quella missione c'era pure mio padre, sul cui aereo gli MP notarono
una striscia rossa lungo la fusoliera, ma era il rosso della nuova coccarda
tricolore fresca di vernice.
Invece
l'aereo di un altro pilota presentava un'ammaccatura su una semiala e resti
umani tra le lamiere del velivolo. Vedendo che il fatto non coinvolgeva
militari USA, gli MP si ritirarono.
Il
pilota responsabile dell'incidente fu sottoposto a giudizio e quindi espulso
dalla Regia Aeronautica. Quando la foto fu oggetto di commenti sul web, mio
padre pubblicò un articolo su “Storia Militare” con il titolo “Una bravata
finita male”, nel quale ha cercato di spiegare il contesto nel quale era
avvenuto quell'episodio. C'erano, nei piloti italiani, sentimenti di sconfitta,
di amarezza nel vedere la diversità di mezzi italiani con quelli degli “ex
nemici”, oppure nel percepire l'arroganza dei militari inglesi ed il sospetto
di tradimento da parte dell' “ex alleato” germanico.
Altri sentimenti derivavano dalla valutazione dei combattimenti sostenuti dalla Regia Aeronautica contro le preponderanti forze alleate nei primi giorni di Settembre ‘43 quando l'Armistizio era stato già firmato, con il sacrificio della vita di colleghi R.A. Questo mix di sentimenti ha creato l'atmosfera di rivalsa che ha poi generato l'incidente aviatorio».
Note:
(1)
Giuseppe Longo 2023, Armistizio 1943. I preamboli delle trattative di Cassibile.
Volo aereo da Guidonia a Palermo Boccadifalco, Cefalunews, 29 settembre.
(2)
Ordinamenti, Uniformi e Distintivi dell'Aeronautica Militare Italiana
1909-1985, Tomo 2, Aeronautica Militare Ufficio Storico, 1985.
(3)
Giuseppe Longo 2022, Settembre 1943. Il rientro di sette militari siciliani
dopo l’armistizio a bordo di uno Sparviero, Cefalunews, 14 febbraio.
(4)
Eduardo Manuel Gil Martínez, Aeronautica nazionale repubblicana A.N.R.
1943-1945, Soldiershop, 2020.
(5) Giuseppe Longo 2023, Inizi anni ’40 - Il C.200 Saetta antagonista nei duelli aerei con i migliori caccia alleati, Cefalunews, 17 dicembre.
Bibliografia
e sitografia:
Filippo
Stefani, Storia della dottrina e degli ordinamenti
dell’esercito italiano, Roma, Ministero della Difesa Stato Maggiore
dell’Esercito-Ufficio Storico, 1984-1987.
Giorgio
Prinzi, Massimo
Coltrinari, Salvare il Salvabile - La crisi armistiziale dell’8 settembre
1943: per gli Italiani, il momento delle scelte, Edizioni Nuova Cultura, Roma,
2008.
Giuseppe
Longo 2023, Armistizio 1943. I preamboli delle trattative di
Cassibile. Volo aereo da Guidonia a Palermo Boccadifalco, Cefalunews, 29
settembre.
Bibliografia
e sitografia:
Filippo
Stefani, Storia della dottrina e degli ordinamenti
dell’esercito italiano, Roma, Ministero della Difesa Stato Maggiore
dell’Esercito-Ufficio Storico, 1984-1987.
Giorgio
Prinzi, Massimo
Coltrinari, Salvare il Salvabile - La crisi armistiziale dell’8 settembre
1943: per gli Italiani, il momento delle scelte, Edizioni Nuova Cultura, Roma,
2008.
Giuseppe Longo 2023, Armistizio 1943. I preamboli delle trattative di Cassibile. Volo aereo da Guidonia a Palermo Boccadifalco, Cefalunews, 29 settembre.
Foto
a corredo dell’articolo:
Aeroporto
di Grottaglie 12 ottobre 1943, ormai invaso da ex-nemici non ancora alleati. Un
aviatore inglese del Wing 244 immortalò in quest'immagine il passaggio “basso”
di un Macchi C.200. Sulla pista si nota un caccia Supermarine Spitfire Mk VIII
LF. Ph. tratta da Storia Militare n.
106 Luglio 2002. Si ringrazia Giovanni Pesce.
Giuseppe Longo
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