Cefalunews, 8 dicembre 2014
Il
giorno 8 dicembre di cento anni fa la Royal Navy sconfisse la Kaiserliche
Marine nella Battaglia delle Isole Falkland. Fu la risposta inglese dopo la
clamorosa sconfitta subita a Capo Coronel il 1° novembre 1914.
L’ammiraglio
inglese Sir John Arbuthnot Fisher inviò contro la squadra navale tedesca di
Maximilian von Spee, gli incrociatori da battaglia “Invincible” e “Inflexible”,
punte di diamante della Grand Fleet, affidandole al comando dell’ammiraglio
Doveton Sturdee.
Abbiamo
chiesto a Virginio Trucco (1) esperto di storia navale di descriverci lo
scontro avvenuto nelle Isole Falkland che determinò la sconfitta della squadra
navale tedesca e la morte in battaglia dell’ammiraglio von Spee e dei suoi due
figli.
«Mentre
la squadra dell’ammiraglio Maximilian von Spee, rientrava a Valparaíso, le navi
inglesi “Canopus”, “Glasgow” e il mercantile armato “Otranto” si
diressero verso le Falkland, lì vi giunsero il giorno 8 novembre.
Il
governatore delle Falkland, temendo l’arrivo dei tedeschi prima dei rinforzi,
decise di arenare la “Canopus”
all’interno del porto; collegandola con una serie di punti di avvistamento
posti sulle colline dietro Port Stanley, in modo da usare la corazzata come
batteria costiera. Sempre dalla “Canopus” furono sbarcati anche dei pezzi
dell’armamento secondario, per creare delle batterie antisbarco.
Solo
il 4 di novembre il console inglese di Valparaíso, avvisò Londra della
sconfitta subita da parte della squadra tedesca. La Royal Navy era stata
sconfitta e tutti gli inglesi caddero in un profondo sconforto. Il Primo Lord
del Mare, l’ammiraglio Sir John Arbuthnot Fisher, appena richiamato da Winston
Churchill, primo lord dell’Ammiragliato (insediatosi proprio il giorno 1 di novembre),
dopo un primo colloquio si decise che i nuovissimi incrociatori da battaglia
“Invincible” e “Inflexible” dovevano essere inviati alla ricerca della squadra
di von Spee.
In
realtà, Fisher temeva che Spee impadronendosi delle Falkland, avrebbe reso difficili
se non impossibili i traffici con il Cile e l’Argentina, con conseguenze
gravissime, infatti, dal Cile si importavano materie prime essenziali (rame,
fosfati, ecc.) e dall’Argentina, grandi quantità di carne. Pertanto, Fisher per
affrontare la delicata impresa decise di mettere al comando il viceammiraglio
Doveton Sturdee, capo di Stato Maggiore del precedente Primo Lord, e così
facendo lo allontanò dall’ammiragliato.
L’ordine
di Fisher era di far partire le due navi entro una settimana. Ai due incrociatori
da battaglia, dovevano aggiungersi gli incrociatori corazzati “Carnarvon”,
“Cornwall” e “Kent” e due
incrociatori leggeri il “Bristol” e il “Glasgow”, quest’ultimo dislocato in Sud
America per riparare i danni subiti nello scontro di Coronel.
I
due incrociatori da battaglia partirono da Devonport il giorno 11 novembre.
Intanto Fisher valutò altre ipotesi circa il movimento del suo avversario, come
ad esempio la possibilità che von Spee potesse dirigersi verso il Canada o
cercasse di passare in Atlantico attraverso il canale di Panama.
Perciò inviò navi lungo la costa della California e rinforzò il gruppo navale delle Antille con un altro incrociatore da battaglia. Il giorno 29 novembre i due incrociatori da battaglia, si riunirono presso Abrolhos Rock, e con il resto della squadra arrivarono alle Falkland il 7 dicembre.
Dopo la lunga traversata tutte le navi
avevano i carbonili vuoti, pertanto iniziarono le operazioni di carbonamento.
Intanto von Spee, dopo la breve sosta a Valparaíso, si diresse a Mas Afuera,
dove si rifornì e attese l’arrivo degli incrociatori, salpando il 15 novembre.
La
sosta successiva per il carbonamento fu la baia di San Quintin, lì con le navi
sovraccariche di carbone si diresse verso Capo Horn, con la ferma decisione di
rientrare in patria, nonostante le avverse condizioni meteo. Il capo Horn fu
doppiato fra l’1 e il 2 dicembre. La mattina del 2 fu catturato il veliero
“Drummuir”, carico di antracite.
La
squadra di von Spee al fine di integrare le scorte di carbone, si fermò
nell’isola di Picton, per tre giorni. Prima della partenza l’Ammiraglio riunì
gli ufficiali e decise che la successiva meta sarebbero state le isole
Flalkland. Una volta arrivati nell’arcipelago avrebbero distrutto le
istallazioni e i depositi di carbone. La decisione non suscitò entusiasmo tra
gli ufficiali, essi fecero osservare von Spee che nella battaglia di Coronel
erano stati utilizzati circa la metà dei proiettili da 210 in dotazione, ma
nulla valse a far cambiare idea all’ammiraglio, Il giorno 6 le navi partirono
verso le isole.
Al
mattino del giorno 8, il “Gneisenau”, e il “Nurnberg”, in avanscoperta,
giunsero in vista di Port Stanley, proprio mentre le navi inglesi erano alle
prese con le operazioni di carbonamento. Le navi tedesche erano già state
avvistate dai punti di osservazione disposti sulle colline. Pertanto, non
appena furono a tiro dei cannoni della Canopus, questa aprì il fuoco. I due
incrociatori tedeschi sorpresi, accostarono in fuori, e fu in quel momento che
la squadra di von Spee vide tutte le navi inglesi e gli inconfondibili alberi a
tripode (tipico degli incrociatori da battaglia).
Von
Spee venne informato via radio della presenza delle navi inglesi (ignorando che
le navi britanniche non potevano muoversi a causa del carbonamento), e prese la
decisione di ritirarsi, dirigendosi verso sud, alla ricerca di un piovasco per
nascondersi e far perdere le proprie tracce.
Alle
10.00 Sturdee uscì da Port Stanley e ordinò agli incrociatori da battaglia la
massima velocità, impedendo agli incrociatori corazzati di riunirsi a loro.
Alle 12.50 l’incrociatore “Inflexible” unità capo fila, aprì il fuoco contro l’incrociatore
leggero “Leipzig” a una distanza di
14.500 metri. Von Spee, si era subito reso conto dell’esito negativo della
battaglia: infatti, sia per la velocità sia per l’armamento, gli incrociatori
tedeschi erano in netta inferiorità.
Pertanto
diede l’ordine agli incrociatori leggeri di tentare la fuga, mentre con lo “Scharnost”
e il “Gneisenau”, avrebbero affrontato le navi inglesi. La battaglia vera e
propria iniziò alle 13.30, sebbene le salve inglesi non centrarono le navi
tedesche, poiché scarsamente addestrate al tiro a grande distanza.
La
battaglia prese l’aspetto di un duello, Inflexible/Scharnhost e
Invincible/Gneisenau. Alle 13.45, l’incrociatore
“Invicible”, venne colpito e fu obbligato ad accostare in fuori, permettendo a
von Spee di riprendere la fuga verso Sud. La battaglia riprese alle 14.50 prima
da 13.800 metri, poi scendendo a 10.800 metri. Questa volta le navi di von Spee
furono subito inquadrate e subirono pesanti danni: l’incrociatore corazzato “Gneisenau”,
ricevette parecchi colpi e sbandò a sinistra; lo “Scarnhorst” era in condizioni
peggiori, inclinato e con incendi a bordo, alle 15.15 perse il terzo fumaiolo.
A
questo punto Sturdee, fu costretto a sospendere il fuoco per potersi liberare
dal fumo delle proprie artiglierie. Le navi tedesche ne approfittarono per
dirigersi verso sud. Alle 15.40 dall’incrociatore corazzato “Scarnhorst” (ormai
con le sovrastrutture distrutte e con la prua sott’acqua), partì il seguente
messaggio di von Spee diretto allo “Gneisenau” “se le vostre macchine sono
intatte cercate di fuggire”, Le poche artiglierie ancora intatte continuarono a
sparare, e von Spee tentò un attacco con il siluro.
Alle
16.00 l’incrociatore si rovesciò su un fianco e dopo pochi secondi affondò; fra
gli 800 uomini dell’equipaggio non vi fu nessun superstite. Lo “Gneisenau”,
rimase solo contro gli avversari, alle 17.00 fu colpito al timone e l’incrociatore
corazzato cominciò a girare in tondo; dopo mezz’ora, con tutte le
sovrastrutture distrutte, la velocità ridotta a 8 nodi, con tutti i cannoni
(tranne uno) ridotti al silenzio per
mancanza di munizioni, e l’equipaggio dimezzato, l’incrociatore si
fermò, i superstiti dell’equipaggio furono raccolti a poppa e fu dato l’ordine
di abbandonare la nave.
Gli
uomini si gettarono nel mare gelido, in attesa di essere raccolti dai
vincitori, verso le 18.00 la nave si rovesciò scomparendo. La battaglia era
terminata, nei depositi munizioni dei due incrociatori inglesi, erano rimasti
circa 20 colpi. Dalle gelide acque furono recuperati solo 190 superstiti. Nel
frattempo, i tre incrociatori leggeri tedeschi, che si erano diretti verso sud,
furono raggiunti dagli incrociatori “Glasgow”, “Cornwall” e “Kent”.
Anche
in questo caso, gli inglesi erano in vantaggio, infatti, disponevano di 30
cannoni da 152 mm. contro 30 da 105. Alle 14.45 il “Glasgow” aprì il fuoco, e il
“Leipzig”, fu colpito una prima volta alle 15.15 (e iniziò a perdere velocità),
a questo punto fu preso di mira dal “Glasgow” e il “Cornowal”. Verso le 17.00
il “Nurberg” aprì il fuoco contro il “Kent”, che rispose dopo una decina di
minuti. La svolta nella battaglia si ebbe quando le caldaie dell’incrociatore
tedesco “Nurberg” iniziarono a funzionare male, il “Kent”, si avvicinò a 5.400
metri, utilizzando tutti i pezzi.
Verso
le 19.00 sul “Leipzig”, ormai senza munizioni, il comandante Haum, dopo avere fatto lanciare tre siluri
contro le navi inglesi, fece aprire le valvole di affondamento e diede l’ordine
di abbandonare la nave. L’incrociatore si rovescio lentamente sul lato sinistro
e con le bandiere al vento affondò, mentre gli uomini si gettavano nelle acque
gelide.
I
superstiti furono solo una ventina. Alle 19.27 anche il “Nurberg”, scomparve
fra le onde trascinando quasi tutto l’equipaggio. Solo il
“Dresden”, riuscì a sottrarsi all’affondamento grazie ad un piovasco,
giunto troppo tardi per le altre navi».
(1)
Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico
“Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi
della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di
Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come
Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A.
Foto di copertina: HMS
Invincible
Foto a corredo della’rticolo:
La Inflexible a New
York nel 1909
La Canopus
durante la prima guerra mondiale
SMS Gneisenau
SMS Scharnhorst
Giuseppe Longo
Nessun commento:
Posta un commento