Cefalunews, 8 luglio 2022
Negli anni che precedettero la Seconda Guerra Mondiale, la
Luftwaffe (l’aviazione militare tedesca) ebbe un notevole impulso innovativo,
soprattutto per merito di Hermann Göring (1893 – 1946), Erhard Milch (1892
-1972) ed Ernst Udet (1896 - 1941) che riorganizzarono e potenziarono la
Luftwaffe per il secondo conflitto mondiale.
Risalgono a quel periodo una diversificata e alacre
produzione di velivoli:
Bombardamento
Heinkel –
111, Dornier – 17, Junker – 86
Caccia
Arado – 68, Arado – 88, Heinkel – 51, Messerschmitt – 108,
Messerschmitt – 109, Messerschmitt – 110, Heinkel – 112, Heinkel – 113
L’aviazione tedesca in Sicilia e il Bombardamento a tuffo
Henschel – 123, Junker – 87 (Stuka)
La Luftwaffe, organizzata territorialmente in flotte aeree, allo
scoppio delle ostilità presentava questa strutturazione:
1a Flotta Aerea per il controllo del Nord e l’Est della Germania
2a Flotta Aerea per il controllo dell’Ovest e del Nord-Ovest
3a Flotta Aerea per il controllo del Sud e il Sud-Ovest
4a Flotta Aerea per il controllo del Sud-Est della Germania, l’Austria e la
Cecoslovacchia.
Inoltre, sempre a inizio conflitto fu creata la 5a Flotta
Aerea per la copertura della Danimarca e della Norvegia.
Una Flotta Aerea includeva tra i 500 e i 1000 velivoli ed erano suddivisi in
Reparti da combattimento, da caccia e da ricognizione. Ciascuna Flotta Aerea e
i Reparti erano raggruppati in due o tre Divisioni, ciascuno con una forza
comprendente da 250 o 500 aerei. Dalla primavera del 1940 queste Divisioni
(forze aeree autonome), presero il nome di Corpi Aerei (Fliegerkorps). La
Divisione annoverava le seguenti specialità:
Ricognizione
Caccia
Bombardamento
Difesa contraerea
Trasmisioni
Le Divisioni furono delle forze aeree autonome, mentre le Flotte,
ebbero nella loro giurisdizione territoriale anche l’aviazione di
collaborazione con l’Esercito (Heer) e la Marina (Kriegsmarine). La
cooperazione prevedeva come dotazione di belligeranza:
1 squadriglia di osservazione composta di 12 velivoli per Corpo d’Armata
1 squadriglia da ricognizione ed un gruppo da caccia per Armata, integrati da un reggimento
controaereo
Alla vigilia dell’Operazione Husky (9 luglio-17 agosto 1943) sia la
Regia Aeronautica sia la Luftwaffe, non furono in grado di uguagliare la loro
supremazia nel bacino del Mediterraneo come nel 1940. In realtà le forze aeree
dell’Asse, avevano subito forti perdite nella Campagna di Tunisia (17 novembre
1942 – 13 maggio 1943). Per di più, sin dal maggio del ‘43 gli alleati avevano
iniziato a bombardare sistematicamente sia le basi aeree siciliane e sia gli
aeroporti dell’Italia meridionale, della Sardegna e della Corsica. Infatti, da
questi scali potevano alzarsi in volo gli aerei che avrebbero potuto
contrastare lo sbarco sulle coste siciliane.
Dal fronte dell’Asse, inconsistenti furono poi gli
aiuti provenienti dalle basi aeree tedesche di Francia e Russia a rinforzo
della Luftflotte 2, quest’ultima, impegnata com’era nella difesa della Sicilia.
Anche per la Regia, fu ininfluente poter contare sull’ombrello aereo
proveniente dagli aeroporti dell’Italia centro-meridionale. La causa di questa carenza
aerea italo-tedesca, incoraggiò ulteriormente gli Alleati, forti, altresì, del
risultato ottenuto dall’Operazione Micemeant, avvenuto nella primavera del ’43.
In realtà, i servizi segreti britannici fecero credere alla Wehrmacht (le Forze
Armate tedesche) che gli sbarchi anglo-americani sarebbero dovuti avvenire non
in Sicilia, ma altrove: in Sardegna o nei Balcani oppure nelle isole dell’Egeo.
Di conseguenza i tedeschi consolidarono le proprie forze verso l’arcipelago
egeo e in particolar modo la Sardegna e la Corsica, a discapito dell’isola
siciliana.
Pertanto, la partecipazione della 2° Luftflotte all’Operazione
Husky (che coinvolse pure alcuni reparti provenienti dagli aeroporti della
penisola italiana, dalla Sardegna e dalla Provenza), secondo quanto ci riporta
la pubblicazione dal titolo: “Museo dello sbarco Alleato in Sicilia”, a cura
Provincia Regionale di Catania (2012), avvenne con i seguenti velivoli:
«Messerschmitt Bf 109, Heinkel He 111, Messerschmitt Bf 110,
Junkers Ju 52, Focke Wulf Fw 190, Fieseler Fi 156 (Storch), Junkers Ju 88,
Messerschmitt Me 410, Gotha Go 242, e Messerschmitt Me 323».
Abbiamo chiesto al Dott. Geol. Donaldo Di Cristofalo (1) del
“Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari” di parlarci
dell’aviazione tedesca in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati.
«Lontano cugino del “Barone Rosso”, famoso asso tedesco della I
Guerra Mondiale, Karl Ludwig Moritz Hermann Freiherr von Richthofen,
Feldmaresciallo della Luftwaffe, il 26 giugno 1943 venne messo a capo, da
Hitler in persona, della Luftflotte.2, le forze aeree germaniche in Italia,
nella consapevolezza che qualcosa sarebbe avvenuto in Mediterraneo, ma infine
senza distogliere troppe unità dal cruciale fronte orientale, dove si stava per
sferrare l’Operazione Zitadelle, che avrebbe dovuto annichilire l’Armata Rossa.
Al 10 luglio 1943 la Luftflotte.2 schierava le seguenti unità
in Sicilia.
Catania. 12 ricognitori Messerschmitt Bf 109G, di cui
5 efficienti, di una unità autonoma.
36 Bf 109G da caccia dello Jagdgeschwader (Stormo) 53, di cui 14
efficienti.
Trapani (sede
del quartier generale, Gen. Galland). 15 ricognitori strategici Junker Ju.88D,
di cui 8 efficienti. 23 caccia Bf.109G, di cui 18 efficienti dello JG.53. 38
Bf.109G, di cui solo 5 efficienti, dello JG.77. 37 cacciabombardieri leggeri
Focke Wulf FW.190A, di cui solo 13 pronti al combattimento.
Un’altra trentina di assaltatori FW.190A erano in corso di
trasferimento dalla Sardegna a Castelvetrano.
In totale pertanto, dalle basi siciliane si potevano involare 13
ricognitori, 37 caccia e 13 assaltatori, mentre un’altra trentina di questi
ultimi erano in corso di trasferimento dalla Sardegna. L’efficienza di tali
macchine risulta pari al 39%.
Come per la Regia Aeronautica, anche per la Luftwaffe occorre
precisare che altre unità potevano operare, ed operarono, partendo da basi
continentali e dalla Sardegna.
Facendo seguito alle precedenti note sulla Regia, al 10 luglio 43
si registrano sulle basi della Sicilia un totale di 298 aeroplani da
combattimento dell’Asse, di cui 113 efficienti. Successivi appunti sulle
corrispondenti forze Alleate, che ci prefiggiamo di proporre, consentiranno di
valutare il rapporto delle forze in campo. Sempre di seguito proveremo a
sintetizzare le operazioni aeree che si svilupparono nei giorni della campagna
per il controllo dell’isola».
Note:
(1) Geologo, già funzionario presso il Comune di Termini Imerese (PA), appassionato di storia militare e membro del “Comitato spontaneo per lo studio delle fortificazioni militari”.
Bibliografia e sitografia:
Richard Overy, “The Air
War, 1939-1945”, New York, Stein and Day, 1981.
Andreas Hillgruber, “Storia
della Seconda Guerra Mondiale. Obbiettivi di guerra e strategia delle grandi
potenze”, Laterza, Roma – Bari, 1987.
Nino Arena “L’Italia in
guerra 1940/1945: retroscena tecnico della disfatta” E. Albertelli, Parma,
1997.
Giovanni Massimello, Giorgio
Apostolo, “Italian Aces of World War 2”, Osprey Publishing,
2000.
Enzo Angelucci, “Atlante
enciclopedico degli aerei militari”. Mondadori
Electa, 2000.
Hans Werner Neulen, “In the
skies of Europe – Air Forces allied to the Luftwaffe 1939-1945”, The Crowood
Press, 2000.
R.G. Grant, (ed. italiana a cura
di R. Niccoli), “Il volo – 100 anni di aviazione”, Novara, DeAgostini, 2003.
AA.VV., “L’atlas des avions
de la deuxième guerre mondiale”, Editions Atlas, 2005.
Bitter Victory, “The
battle for Sicily, 1943”, Aurum Press 2008.
Ferdinando Pedriali, “Da
el-Alamein alle spiagge della Sicilia” Ufficio Storico Stato Maggiore
Aeronautica, Roma 2011.
Alessandro Giorgi, “Cronaca
della Seconda Guerra Mondiale 1939-1945”, Firenze, 2013.
Giuseppe Longo, “Pagine
sul secondo conflitto mondiale in Sicilia e nel distretto di Termini Imerese”,
Istituto Siciliano Studi Politici ed Economici (I.S.S.P.E.), Palermo, 2021.
Giuseppe Longo 2022
“La Regia Aeronautica al 10 giugno 1940 (l’Italia
entra in guerra)”, Cefalùnews, 25 maggio.
Giuseppe Longo, 2022 “La
Regia Aeronautica in Sicilia alla vigilia dello sbarco degli Alleati (9 luglio
1943)”, Cefalùnews, 16 giugno.
Giuseppe Longo, 2022,
“L’epopea del Treno Armato di Termini Imerese (T.A. IV 152/1/T)”, Cefalùnews,
17 giugno.
www.history.navy.mil (Action Report Western Naval Task Force the Sicilian
Campaign; Operation “Husky” july-august, 1943).
https://journals.openedition.org/
http://www.aviation-history.com/index.html
Foto di copertina: Bombardiere tedesco Junker Ju-88, da https://magazine.leviedeitesori.com/trovato-aereo-della-seconda-guerra-mondiale-nel-mare-di-siracusa/
Foto a corredo dell’articolo:
Messerschmitt Bf 109
Messerschmitt Me 110 Bundesarchiv Bild
Giuseppe Longo
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