La
presenza a Termini Imerese e Trabia dei militari della 126a Compagnia Genio, 2° Battaglione Genio Zappatori” è
dimostrata allo stato attuale delle ricerche, attraverso l’edificazione di tre
“Postazioni Circolari Monoarma” (PCM). Poco si conosce del suddetto reparto,
l’unica notizia sicura è che la 126a Compagnia Genio in data
otto settembre 1943 era schierata in Sardegna. Ci piace qui ricordare che
l’Arma del Genio vanta gloriose pagine di storia nelle vicende del nostro
Esercito.
Il primo Reggimento si costituì nel 1848 e, soprattutto durante la
Prima Guerra Mondiale, nelle sue file sono state istituite un gran numero di
specializzazioni. Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale, all’interno
del Corpo si ebbe un progressivo ampliamento delle specialità. L’Arma del Genio
il cui compito fu, e continua a essere, quello di realizzare infrastrutture e
opere architettoniche in ausilio alle operazioni di combattimento.
In realtà,
il Genio sostiene le altre Unità militari, favorendo la mobilità attraverso una
versatilità di azioni: costruire ponti, strade, ricoveri, compiere demolizioni,
maneggiare gli esplosivi, eseguire sminamenti, realizzare varchi nelle recinzioni
nemiche e sabotare gli impianti o le apparecchiature avversarie. Il Genio,
quindi, a buon diritto è stato definito “essenziale in guerra” e “protagonista
in pace”.
L’Arma del Genio comprende attualmente le seguenti specialità: Genio
Pionieri e fuori Corpo, Genio Pontieri, Genio Ferrovieri, Genio Guastatori e
Guastatori paracadutisti (quest’ultimo nato nel corso della Seconda Guerra
Mondiale).
Oggigiorno, ogni Brigata dell’Esercito Italiano ha nella propria
struttura organica un Reggimento Genio Guastatori. Tornando alle precitate
postazioni militari, queste furono realizzate in calcestruzzo e pietra
probabilmente verso la fine del 1942, in un contesto storico che vide le forze
dell’Asse strenuamente impegnate nelle operazioni militari nella parte
settentrionale di terra d’Africa.
La condotta italiana nella “Campagna
d’Africa” tuttavia si può riassume nella celebre iscrizione posta in un cippo,
a centoundici chilometri da Alessandria d'Egitto e realizzata dai Bersaglieri
del 7° Reggimento, il giorno 1 luglio 1942: “MANCO’ LA FORTUNA NON IL VALORE”.
Le “Postazioni Circolari Monoarma”, situate nei territori dei Comuni di Termini
Imerese e Trabia, hanno come segno distintivo (tranne quello in metallo,
divelto per mano vandalica nel bunker di Contrada Marche a Termini Imerese) del
noto fregio raffigurante le due asce incrociate, sormontate da una granata
fiammeggiante con inciso il numero della Compagnia “126”.
I distintivi con le “asce”
e la granata, tipici dell’Arma del Genio, erano realizzate a rilievo in diverse
varianti: in metallo, pietra o semplicemente dipinti con vernice sulla
muratura. Solitamente questo distintivo era inserito all’entrata del bunker,
prima dell’accesso alla camera di combattimento, a indicare gli esecutori
materiali dell’opera architettonica.
Le tre postazioni militari (di cui, due
poste a Termini Imerese nelle Contrade “Marche” e “Molinelli”, e la terza in
territorio trabiese, esattamente in Contrada Danigarci, quest’ultimo
magnificamente mascherato), hanno in comune oltre al fregio anche lo stesso
distintivo numerale.
Il bunker termitano di Contrada Marche, inoltre, ha
riservato una scoperta importante, un’iscrizione, purtroppo frammentaria.
Invero la scritta si trovava sopra l’ingresso della PCM e fu asportata
rovinosamente durante il maldestro tentativo da parte d’ignoti di introdurvisi,
giacché l’accesso della postazione era del tutto interrato. Le parti superstiti
dell’iscrizione mutila, furono raccolti e accuratamente custoditi, in attesa di
un’adeguata sistemazione.
I pezzi ritrovati e riordinati danno al momento la
seguente lettura: 26.CLZM. 12.C. In realtà ci sarebbero diverse interpretazioni
di codifica riguardo l’iscrizione rinvenuta.
Alcuni valenti studiosi di storia
militare ritengono che l’iscrizione, incluso l’acronimo CLZM, sia da
interpretare nelle forme seguenti:
<1>26°. CLZM (COMANDO LOGISTICO ZONA
MILITARE) 12° C[ORPO] <…>, oppure <1>26° CLM (= 150) ZONA MILITARE
12° C[ORPO] <…> o invece <1>26° COMPAGNIA LAVORATORI ZAPPATORI
MILITARIZZATI 12 C[ORPO] <…>, altrimenti <1>26° COMPAGNIA LAVORATORI
ZAPPATORI ZONA MILITARE 12 C[ORPO] <…>
In ogni modo, due le
interpretazioni più attendibili, sinora formulate dallo studioso Gianpiero
Vaccaro; il quale propone le seguenti interpretazioni alternative: «126° COMPAGNIA LAVORATORI
ZAPPATORI MINATORI 12° RAGGRUPPAMENTO GENIO 12° CORPO [D’ARMATA PALERMO]»; ovvero «126° COMPAGNIA LAVORATORI
ZONA MILITARE 12° RAGGRUPPAMENTO GENIO 12° CORPO [D’ARMATA PALERMO]» (quest’ultima è quella che
si attaglia maggiormente al contesto siciliano).
L’area dove ricade il bunker
di contrada Marche, nell’agro di Termini Imerese, merita, oltre alla
valorizzazione del sito, comprensiva di un’accurata pulizia dagli arbusti e dai
detriti di ogni sorta. Auspichiamo che la sistemazione dell’area possa
riportare alla luce gli altri frammenti mancanti, disseminati dai saccheggiatori
durante l’ignobile atto vandalico devastatore.
Pertanto facciamo un accorato
appello affinché l’Amministrazione Comunale, proprio in prossimità del 70°
anniversario dello sbarco anglo-americano in Sicilia (1943-2013), possa farsi
carico di questa improcrastinabile pulitura straordinaria del sito archeologico
militare.
Si ringrazia
per le indicazioni documentarie il colonnello Mario Piraino (Direttore della
Biblioteca di Presidio del Comando Regione Militare Sud); e per gli utili
suggerimenti, lo studioso Gianpiero Vaccaro e il dott. Daniele Grioni
“A.S.S.Fort. Sardegna” (Associazione Studi Storici Fortificazioni Sardegna).
Giuseppe Longo
Ph. Bunker di contrada Danigarci, Trabia (PA)
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Iscrizione
posta in origine nel bunker di contrada Marche, Termini Imerese (PA)
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